mercoledì 26 ottobre 2011

Aver sbagliato

Può darsi, ma è molto più raro di quello che si crede, che voi vi siate sbagliate. Che egli non sia - e ne avete le certissime prove - ciò che voi pensavate, ciò che voi desideravate. Può darsi che tra voi e lui un vero affetto sia impossibile perché i vostri caratteri, nonostante ogni vostra arrendevolezza, non riescono a convivere. In questo caso voi siete prese da due dubbi. Il dubbio di non aver la forza di liberarsi di questo errore, di tagliar corto ad un incontro sbagliato. E il dubbio di sbagliare ancora, cioè, di credere di sbagliare quando forse - sperate - è ancora possibile un'unione, un'accordo, una scappatoia.

Riflettete un momento. Non lasciatevi prendere la mano né dagli entusiasmi, né dalle depressioni momentanee. Un momento egli vi appare talmente lontano, che voi siete certe di aver sbagliato, siete certe che non è lui l'uomo che attendevate. Ma un altro momento, per un sorriso, per una frase buona, voi tornate a sperare, a credere in lui. Fatevi forza, e nonostante i vostri sentimenti, osservatelo obiettivamente, freddamente, cercate di capirlo bene, al di là della frase buona o della frase cattiva, perché da questo esame dipende la vostra ed anche la sua serenità. Vi auguriamo che questo esame vi porti a concludere che non vi eravate sbagliate e che solo una serie di passeggeri malintesi vi hanno fatto credere che egli non fosse per voi. Ma se sfortunatamente doveste concludere di no, che egli non è fatto veramente per voi, allora non abbiate più dubbi, e agite.

Agite naturalmente con delicatezza, ma anche con ferma volontà di troncare le cose. Qualunque infingimento, qualunque debolezza, sono dannosi a voi e a lui. Siate chiara e sincera: spiegategli apertamente ciò che pensate e la necessità di lasciarvi. Non v'è bisogno di drammatizzare, perché si tratta di un discorso che più sarà naturale, più sarà convincente. Se egli non si convince subito, se egli tende ad irritarsi, a credere che voi non siate sincera, che possiate avere un altro affetto, non discutete con lui, lasciate pure per il momento cadere la questione, ma dimostrategli con tutto il vostro atteggiamento di essere irremovibile nella vostra decisione, pur senza offenderlo. Anzi, facendogli comprendere che siete la prima voi ad essere sinceramente addolorata dell'accaduto.

Può darsi invece che egli accetti subito il nuovo fatto, e vi dia ragione, ma poi, con preghiere, con insistenze - e questo perché preso di voi - voglia far continuare una relazione che non ha nessun motivo di esistere perché non è legata da vero affetto. Non dovete cedere alle sue insistenze, alle sue preghiere: se egli non è per voi, non è per voi neppure se vi dimostra un attaccamento del resto abbastanza discutibile. Siate forte. Non c'è cosa peggiore che trascinare per debolezza o per pietà una relazione che non ha le sue basi sul bene sincero.

Poi, quando siete rimasta sola, dovete ricostruirvi il vostro avvenire, con più prudenza, per non sbagliare un'altra volta. Certo, è facile dire queste parole; è meno facile realizzarle. Specialmente quando si è già un po' abbattute per la delusione che ci ha colpito, non abbiamo troppa voglia di riprendere subito la nostra vita che questo fatto ha interrotto. Ma invece, è proprio così che bisogna fare: anche se costa uno sforzo, anche se al principio il compito ci sembra troppo gravoso. Poi la vita riprenderà e vi aiuterà ad incontrare il vostro vero compagno.


Mademoiselle