martedì 12 marzo 2013

Al telefono

C'è, naturalmente, un galateo del telefono (fisso, telefonino, smartphone che sia) che serve per tutti. E c'è un galateo del telefono che serve particolarmente a due che sono legati da un affetto. Il galateo che serve per tutti consiste di poche regole che ognuno di noi conosce. L'altro, più sottile e difficile, ha molte regole che forse non tutti sappiamo.

Per esempio: non chiamate lui al telefono quando avete il dubbio che egli si possa trovare in condizioni di non potervi parlare liberamente. Le vostre domande di ordine sentimentale, i vostri discorsi, lo mettono in imbarazzo. Egli non può rispondere come vorrebbe ed è costretto a tergiversare per non far capire alle persone che eventualmente sono con lui la natura di quella conversazione. Tanto meno gli telefonerete per risolvere qualche questione importante del vostro affetto. Le questioni importanti, specialmente se di carattere tanto delicato come quasi tutte quelle che riguardano il vostro affetto non vanno trattate per telefono, smartphone o computer. Mai. Vanno trattate di persona.

E non telefonategli neppure "metodicamente", cioè tutti i giorni alle stesse ore. Per un po' di giorni avrete qualche cosa da dirvi. Per un po' di giorni potrà essere piacevole per lui ascoltare la vostra voce al telefono. Ma poi? L'abitudine toglierà ogni sapore a quel gesto che aveva al principio tanto significato. Egli non saprà che cosa dirvi, e il non saperlo lo irriterà e finirà per aspettare con animo non troppo accogliente l'ora della vostra telefonata.

Evitate le discussioni anche minime al cellulare. Non compiacetevi di dire di no quand'egli dice sì, o viceversa. Fate in modo che, in quei pochi secondi di conversazione telefonica, non sorgano contrasti. Se sorgono, appianateli subito dicendogli: "Sì, è vero, hai ragione: parliamone stasera". E la sera, a voce, avrete il tempo di spiegarvi e di far capire le vostre ragioni, di ascoltare le sue e di decidere in conseguenza. Ma al telefonino, senza potervi vedere, senza poter leggere nell'espressione del volto, col tempo contato, una discussione ha novanta probabilità su cento di diventare un bisticcio, una lite. Evitatele.

Se egli vi telefona e voi non siete libere di parlargli come credete, non insistete in un lungo e misterioso giro di parole dalle quali egli non capisce niente, ma in compenso, capiscono molto bene le persone che vi sono vicine mentre telefonate. Ditegli semplicemente: "A domani". E salutatelo. L'aria di mistero serve solo a far credere agli altri altri che avete qualche cosa da nascondere, ma non a spiegare a lui ciò che volete dire.

Se siete rimaste sole, se per tante ragioni lui non tiene più al vostro affetto, non cercatelo al telefono. Non v'è peggiore insistenza di quella telefonica: tanto più che, per lui, al telefono, è molto facile sfuggirvi.
Sappiate resistere alla tentazione di parlargli pensando che non sarà al telefono, che avrete la possibilità di farlo ritornare a voi, ma solo parlandogli a voce, solo dicendogli, con la voce, ma anche con lo sguardo e con tutta l'espressione del vostro volto, quanto soffrire stando lontane da lui.


Mademoiselle