Impiegate.
Siete voi che affollate le metropolitane alle sette della mattina, a mezzogiorno, alle sette di sera. Siete voi che popolate le trattorie a prezzo fisso, e i cinema il sabato sera. La vostra vita non è delle più comode, siamo d'accordo. Le mattine d'inverno è fastidioso il risveglio: ed è insolubile il problema di comprare con venti euro un berrettino che è bellissimo, ma che ne costa quaranta. Ho letto qualche volta nei vostri occhi la mestizia di chi compie un faticoso dovere, un pesante compito che non è il suo. Forse avete ragione. Ma voi non rimarrete sempre impiegate. Presto, più presto di quello che crediate, sarete spose, poi mamme. E starete così al vostro focolare, che sarà la casa di vostro marito e dei vostri figli.
Ma intanto, sapete superare serenamente questo breve, e combattivo periodo di lavoro?
Il problema del lavoro...
E' vero che molte volte il vostro lavoro non è divertente. Copiare, scrivere al computer, riempire colonne di cifre, non è certamente uno svago. Sarebbe molto meglio fare una gita, leggere un buon libro. Ma nella vita, non è ciò che si vorrebbe fare che conta, ma ciò che si deve fare. Tutti, diciamo tutti, hanno un dovere da compiere, e lo compiono, sacrificando ad esso i propri piccoli o grandi desideri. Quindi, sappiate compierlo anche voi, e con buona volontà. Perché questo è il grande segreto. Il lavoro più arido diverrà per voi facile e piacevole, se lo farete con la buona volontà di farlo bene, di farlo con cura, di metterci un po' di voi stesse. Non dite che non si può mettere nulla di noi stesse in un registro di noiosissimi conti. Questo registro sarà sempre più noioso, finché voi lo riempirete sbuffando ad ogni cifra. Non lo sarà più, quando, invece, sarà il "vostro" registro, il registro affidato a voi, e sta a voi dimostrare che è stato affidato bene. Il problema del lavoro lo risolverete solo in questo modo poiché esso non è che un problema di buona volontà.
Il problema dell'eleganza...
Volete essere eleganti, ma il vostro stipendio crea un muro quasi insuperabile tra voi e l'eleganza. Tra i soldi che avete in tasca e lo splendido abito firmato, c'è troppa distanza: una distanza insuperabile. Benissimo, ma il problema dell'eleganza non è principalmente nel denaro, ma, soprattutto, nel buon gusto. Siete certe che con la stessa cifra che avete speso per acquistare l'abito che indossate, non avreste potuto farvi un abito migliore, un abito di maggior gusto, un abito più pratico? E' inutile che cerchiate di imitare con i vostri mezzi limitati, dei modelli che devono costare moltissimo per essere perfetti. Scegliete un abito semplice, un abito che si adatti a voi, più che essere alla moda, e che possa essere realizzato bene anche con tessuti non eccezionali, e sarete comunque alla moda, sempre, eleganti e femminili, ma solo se avrete buon gusto. Anche con i vostri mezzi.
Il problema dello svago...
La sera, quando uscite dall'ufficio, siete stanche: e anche potendo, molte volte preferite rimanere in casa e andare a letto presto. Dal sabato pomeriggio alla domenica sera, il passo è breve, che vi sembra di non poter combinare nulla di veramente divertente. E poi, anche qui, s'affaccia il problema del denaro, e troppe cose vi sono proibite dal dovere di fare economia.
E' vero, ma anche qui sta a voi dominare i vostri desideri, imparare a svagarvi anche delle cose che non costano nulla, o pochissimo. Un'amica, un libro, un lavoro a maglia divertente, possono divertirvi molto di più del solito cinema, al quale andate anche quando sapete che il film non vi piacerà, così, per abitudine. E. appena potete, fate una bella ira fuori città. Per quanto breve il tempo da sabato a domenica sera, è sufficiente a ricrearvi il fisico e lo spirito. Avete vissuto sei giorni rinchiuse in un ufficio. Avete vissuto sei giorni sedute ad una scrivania: avete bisogno di aria, di movimento. Non importa se fa freddo, non importa se non c'è il sole. Partite. Ritornerete la domenica sere completamente ritemprate. Tutto ciò vi può sembrare bello, ma difficile da realizzare. Ed è qui il vostro torto. La felicità è quasi sempre a portata di mano, e dipende quasi sempre da noi stesse. Siamo noi che non la vediamo, e l'andiamo a cercare dove non c'è.
Simonetta
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