martedì 30 marzo 2010

La toletta della donna che lavora

L'IMPIEGATA


Cura del viso
La donna che lavora è più di ogni altra esposta alla polvere e al sudiciume. Quindi, è necessaria una grande meticolosità nelle cure giornaliere del viso. Una buona crema, non grassa, è la migliore difesa contro la polvere dell'ufficio, del magazzino, del negozio o della strada. Prima di uscire di casa, la mattina, dopo essersi lavate con acqua fredda e asciugate con cura, spalmarsi il viso con un leggero strato di crema, poi incipriarsi. La sera bisogna liberare completamente i pori dalla cremina e dalla polvere che li hanno ricoperti. Questa operazione non va mai tralasciata, nemmeno quando si è molto stanche; sarebbe un peccato imperdonabile contro la propria carnagione. Se dopo il lavoro ci attende un invito a pranzo o al teatro, un quarto d'ora di riposo assoluto è indispensabile per riguadagnare la freschezza offuscata dal lavoro quotidiano. Basta allungarsi su un letto o un divano, in una camera buia, per dieci o quindici minuti con gli occhi chiusi e cercando di non pensare. Poi si strofina il viso energicamente con un guanto di stoffa spugnosa, immerso nell'acqua bollente, facendo seguire a questo primo massaggio un secondo con acqua freddissima. Oppure, si improvvisa un bagno di vapore economico, tenendo il viso per cinque o sei minuti piegato sui vapori di un recipiente colmo di acqua bollente.

Cura della persona
Raccomandiamo vivamente i cinque minuti di ginnastica mattutina e serale, indispensabile per stendere i muscoli irrigiditi dalla lunga immobilità forzata negli uffici. Vincere la propria pigrizia e la fretta che consigliano di saltare nell'autobus o nel tram e sforzarsi di fare almeno un tratto di strada a piedi rincasando: l'aria aperta è il cosmetico migliore e più economico. Chi ne ha la possibilità, faccia un poco di sport la domenica: ginnastica o nuoto.
Per chi deve stare molto tempo in piedi (commesse, massaggiatrici, ecc.) è raccomandabile un breve massaggio serale alle caviglie; possibilmente, anzi, si vada a letto con le caviglie serrate da fasce elastiche.

Capelli e unghie
Per conservare un aspetto gradevole e dignitoso, una donna non può trascurare le cure periodiche ai suoi capelli ed alle sue mani. Le cure che richiedono i capelli variano secondo la diversa natura della chioma; grassa o arida, riccia o liscia. Ma il minimo di cure indispensabile a tutte, è questo: recarsi dal parrucchiere almeno una volta ogni quindici giorni per farsi rettificare il taglio dei capelli; ondularsi, se è necessario, e praticare un massaggio energico al cuoio capelluto. La frizione con sapone basta farla ogni tre settimane.
Chi ha cura di spalmarsi la radice delle unghie ogni sera con un po' di crema grassa, e di scalzare leggermente le pellicole con le dita e l'asciugamano, dopo essersi lavate le mani, avrà sempre le dita in ottimo stato.

mercoledì 17 marzo 2010

Vanità?

Non ho ancora capito se il mio amico A. ami moltissimo essere elegante, oppure sia vanitoso. C'è infatti una grande differenza. Si può essere eleganti senza essere vanitosi. L'eleganza è un piacere nostro. Il piacere di vestire bene. La vanità, nell'eleganza, è il piacere di "sembrare" elegante agli altri, di esserlo solo per gli altri e non per se stessi.
Fate questo esame di coscienza, quando state per comprarvi un nuovo abito: ve lo prendete perché è un abito elegante o perché vi fa rassomigliare all'attrice del tale film? Vi fareste un abito molto elegante, ma così poco appariscente che gli altri non se ne avvedrebbero affatto?
In fondo, il mio amico A. è vanitoso. In fondo, un po' tutte siamo vanitose. Nessuno può dire - forse neppure noi stesse possiamo dirlo - che cosa pensiamo quando scegliamo un abito, quali siano i "veri" motivi che ci spingono a sceglierne uno piuttosto che un altro. E la moda approfitta spesso di questa nostra vanità, e sceglie tutto ciò che è appariscente - tinte forti, tessuti curiosi, forme di abiti e di accessori troppo originali - perché sa che l'appariscente piace. Piace sicuramente, senza possibilità di dubbio. E' un male?
Il mio amico crede di no. A. crede che sia un bene. Mi dice: "E' una vanità innocente e simpatica. Da soli siamo modestissimi e ci basterebbe un sacco di patate. Ma agli altri vogliamo rendere piacere apparendo belli. E' un dono che facciamo. Perché chiamarla vanità?"
E va bene. Non è un male. Ma ogni volta che vedo una donna vestita in un outfit che a prima vista mi sembra banale, e poi, a poco a poco, scopro insospettate eleganze, raffinatezze di taglio e di guarnizioni, piccoli particolari che rivelano un intelligentissimo senso dell'eleganza - appena vedo una donna vestita così, sento che ha più ragione lei, che è più forte lei delle altre donne; che non si tratta di esagerata modestia o di gusti antiquati da donna fuori moda. Sento che si tratta di indiscutibile buon gusto.


Mademoiselle

venerdì 5 marzo 2010

I 6 consigli del giorno

Consiglio 1. Se vi laccate le unghie, fate che lo si veda il meno possibile. Una bella mano femminile è completa e perfetta soltanto se le sue dita hanno alla sommità quel pallore quasi trasparente dato dal colore naturale delle unghie. La mano ideale quindi dovrebbe avere le unghie soltanto curate e lucidate. Se non sapete rinunciare allo smalto, evitate almeno le lacche violentemente rosse, per due ragioni: prima quella estetica detta più sopra, seconda la seguente, d'ordine pratico. Più lo smalto ha un colore violento, più si vede se ne è saltata via una scagliozza, cosa frequentissima, e che dà alle unghie un'aria trascurata. Usando smalti dai colori morbidi e pallidi, invece, le eventuali avarie si vedranno molto meno.

Consiglio 2. Qualcuno ha detto che la scrittura crea la personalità: se così veramente fosse, molte signorine di mia conoscenza avrebbero una personalità addirittura disastrosa.
Quando scrivete, non pensate ad avere una scrittura elegante o moderna; pensate invece che state scrivendo affinché una terza persona capisca, e cercate di facilitarle il compito. Siate chiare, prima di essere eleganti. La migliore scrittura, credetemi, non è la più estrosa, ma la più leggibile.

Consiglio 3. Evitate, se avete un'amica intima, di vestirvi come lei. E' un'abitudine che hanno molte ragazze, e inevitabilmente chi le vede in strada, con l'identico vestito, le stesse scarpe, la borsa uguale, pensa: "Ecco un principio di collegio". E a questa considerazione ne seguono quasi sempre altre meno gentili. Non mi pare che il fatto di portare lo stesso abito possa rinsaldare considerevolmente un'amicizia: sembrerà invece che, in due, abbiate avuto fantasia e buon gusto per un abito solo, il che non è lusinghiero.

Consiglio 4. L'amore è una cosa magnifica e nulla è più bello di una coppia di fidanzati. Tuttavia, quando siete in strada, in autobus o comunque in pubblico insieme al vostro fidanzato, non comportatevi come se voleste far sapere a tutto il mondo abitato che amate quella persona. Certe esclamazioni d'affetto, certi gridolini, certi atteggiamenti d'estatica adorazione mettono in grande imbarazzo l'altra persona, che è felice d'essere amata, ma vorrebbe esserlo meno teatralmente. Cercate di ricordare certe coppie che certamente avrete visto più d'una volta: inevitabilmente penserete a quella ragazza che era una smorfiosa o a quel ragazzo che era uno zerbino. Ebbene, non c'è nessuna ragione perché gli estranei, vedendovi in atteggiamenti smancerosi, non lo pensino anche loro, di voi.

Consiglio 5. Se siete afflitte da un leggero malessere, non sventolatelo come una bandiera bianca perché tutti lo vedano e cerchino di consolarvi. Nel 1840 era di moda essere malaticce e pallide, ma oggi, grazie al cielo, è di moda essere sane. Un'emicrania ostentata per tutto il pomeriggio non vi rende interessanti, solo noiose. Se state poco bene quando siete fra altre persone, e ciò vi è possibile, tornate a casa. Se doveste rimanere per forza di cose, vi basterà dire una volta: "Scusate, sto poco bene", senza insistere, e tutti vi lasceranno tranquille.

Consiglio 6. Non portate mai più di un anello per mano. Sulla superficie bianca di una bella mano, un anello assolve il suo compito, che è quello di attirare gli sguardi e far bella figura; due o tre invece farebbero molto meno effetto, suddividendo l'interesse di chi osserva, e dando inoltre l'impressione di poco buon gusto. Infatti se gli anelli sono brutti, meno se ne hanno e meno brutti saranno; e se invece sono belli uno solo sarà più ammirato che se accompagnato da altri. E' per questa ragione che i grandi gioiellieri, nelle loro vetrine scintillanti, mettono spesso un solo gioiello.


Mademoiselle

giovedì 4 marzo 2010

Le promesse


Le promesse sono fatte per essere mantenute. Tra noi e lui, qualunque promessa, anche minima, deve essere mantenuta. Se non siete perfettamente certi di poter mantenere una promessa, non fatela, evitate di farla. La maggior parte dei momenti di tensione fra i due, è quasi sempre provocata da una promessa non mantenuta. Sembra, se egli non ha mantenuto una sua promessa, che tutta la fiducia che avevate riposta in lui cada; che non possiate più distinguere quando egli è sincero, da quando non lo è. E lo stesso avviene in lui, quando siete voi che non mantenete la parola.

Ma qualche volta, una promessa che eravamo in grado di mantenere quando la formulammo, non possiamo più mantenerla quando scade il momento. Bisogna convincersi allora che anche essendo creduti dalla persona alla quale confessiamo di non poter più mantenere la nostra promessa, pur avendo tutta la sua comprensione, un'altra volta, quando faremo un'altra promessa, ci sentiremo insinuare questa domanda, fatta più o meno apertamente: "Potrai mantenerla, poi?"
Per questo, il non mantenere una promessa è sempre una cosa che torna a vostro svantaggio, inevitabilmente.

E allora? Allora, a lui, o a lei, non resta che rompere questa ferrea severità della promessa. Romperla con la dolcezza dell'affetto. Dell'affetto che sa come le promesse debbano essere mantenute, sì, ma comprende e perdona quando per una vera fatalità, per un caso imprevisto e imprevedibile, essa non può essere mantenuta.
Si tratta anche qui di credere e di aver fiducia. Quando egli vi dice che non può portarvi a fare quella gita che vi aveva promessa, non dovete credere subito che egli abbia l'abitudine di promettere e poi di non mantenere. Sappiate rassicurarlo, anzi, che gli credete pienamente, ma che lo scusate senz'altro, comprendendo benissimo la sua situazione. Perché è solo dimostrandogli la vostra completa fiducia, che avrete davvero la sua completa sincerità.

Vi sono poi le grandi promesse. Le promesse definitive. E queste non ammettono scusanti. O si fanno, e allora si mantengono, o non si fanno affatto, oppure in modo tacito. Perché c'è sempre un modo tacito di fare promesse. Un promettere senza parole, che fa credere a lei di avere già la vostra promessa, che la illude. Bisogna evitare con scrupolo anche questo, assolutamente. Meglio dire di no, subito; meglio precisare senz'altro il proprio valore, che, per debolezza, mancare di chiarezza, di sincerità, far credere - sia pur senza dir nulla - quello che non è.


Mademoiselle

mercoledì 3 marzo 2010

Sappiate vestire

Il problema del vestire elegantemente non si risolve solo portando abiti alla moda. Un abito alla moda sta benissimo alla donna A, sta mediocramente alla donna B e sta male alla donna C. Perché? Perché la donna A è alta, e quell'abito alla moda pare fatto apposta per le donne alte. Mentre la donna B e la donna C non sono alte, e il modello, per certe sue particolarità, le fa apparire ancora più piccole. Bisogna sapersi vestire. Sapersi vestire secondo il proprio fisico, secondo il proprio volto; perché, diversamente, se l'abito, la pettinatura, gli accessori, non sono intonati al vostro tipo, alla vostra persona, anche gli abiti più eleganti saranno perfettamente inutili. In questo post troverete elencati sei piccoli consigli che speriamo possano tornare utili. Secondo la linea della vostra persona, secondo la statura, secondo il profilo del volto, sono consigliati accorgimenti per accentuare un pregio, o per rendere meno evidente un difetto.

1. Se avete i fianchi larghi e la vita poco marcata, indossate abiti interi con gonne allungate. Non portate gonne a vita che accentuerebbero il difetto, tagliando la linea della vita.
2. Se avete il viso allungato e il mento accentuato scegliete dei cappelli rialzati sulla fronte in modo da allungare la parte superiore del viso. Non portate ciuffi o frange sulla fronte. Non portate cappelli con l'ala abbassata. Rinunciate alle pettinature rialzate dietro o ai capelli corti.
3. Se il vostro profilo è all'insù, col nasetto rialzato, pettinatevi coi capelli all'indietro e un ciuffo di riccioli sul capo. Non acconciatevi con ciuffi abbassati sulla fronte e mazzi di ricci sulle orecchie.
4. Se siete piccine, corte di vita e di gambe, portate le gonne molto alte con cintura, lunghe e strette, in modo da sembrare più alte. Non tagliate la vostra figura con cinture basse, giacche lunghe o svasate, perché accentuereste la piccolezza della vostra statura.
5. Se siete molto alte, portate un abito con la linea abbassata in vita. Ciò aiuta ad accorciare e a rendere più proporzionata la figura femminile. Non portate abiti corti di vita, altrimenti le voistre gambe sembrebbero ancora più lunghe.
6. Se non usate trucco mettete vicino al viso qualcosa che vi rischiari, come un colletto o una guarnigione bianca, che ravviverà la vostra carnagione. Non mettete un completo tutto nero, che vi farebbe apparire fatali ed emaciate.


Mademoiselle