Era il 1801 quando il francese Joseph Marie Jacquard inventò un telaio speciale capace, grazie ad una scheda perforata, di riprodurre motivi complessi sui tessuti. Oggi, a distanza di più duecento anni, torna di moda lo stile che ne porta ancora il nome. Con il trionfo del jacquard d'ispirazione norvegese, i capi in maglia, dal cache-coeur ai maxipull fino alle sciarpe, si arricchiscono di fiocchi di neve, stelle, renne stilizzate. Pezzi che richiamano le atmosfere dell'inverno, perfetti nell'abbinamento con leggins e gonne di voile.
Simonetta
martedì 28 dicembre 2010
domenica 26 settembre 2010
La fidanzata del Re
Maria Mancini era una brutta bimba, in una casa popolata da donne e fanciulle bellissime: una casa un poco buia, in una vecchia strada di Roma, ma c'era un grande terrazzo dove il padre aveva impiantato una specola, e di lassù ricercava, nel corso delle stelle, il destino delle figliole e delle nipoti. Ne scendeva all'alba, stanco ed acceso, ed all'una prediceva il trono, all'altra il principato, alla terza la tragica morte, alla quarta il figlio condottiero. Le fanciulle non ci credevano troppo, sorridevano, e non dalle stelle aspettavano la fortuna, ma dallo zio materno, il Cardinale Ministro che governava la Francia, e la Regina Anna, ed il piccolo Re: Sua Eminenza il Cardinale Mazarino.
Lo zio mandava splendidi doni, broccati e perle alle sorelle, giocattoli di lusso alle nipotine, ed al cognato astrologo libri rari. Poi chiese addirittura che la famiglia lo raggiungesse, un poco per volta, e d anno in anno partivano le pesanti berline di gala, conducendo trepide matrone e giovinette commosse, verso la misteriosa città di Parigi. Chiuse in conventi aristocratici, le nipoti imparavano le riverenze di gala, le sfumature della lingua francese, i sottili inganni di Corte: dopo qualche anno di preparazione, via via che raggiungevano l'adolescenza, il Cardinale le toglieva al chiostro, le presentava alla Regina Anna, le faceca nominare damigelle d'onore, e combinava matrimoni sontuosi.
Davvero una ebbe il trono, a Modena, ed Olimpia fu principessa savoiada, e la terza, divenuta ducessa e cugina de Re, ebbe tragica morte. Mentre le predizioni si avveravano, venne anche per Maria il tempo de della partenza, del viaggio, dell'attesa in convento: era ancora brutta, violenta, ribelle, selvatica, incapace di apprendere gli inchini, i sorrisi. Il Cardinale Zio, nelle solenni visite in Parlatorio, tra un gran frusciare di monache riverenti, la considerava perplesso, chiedendosi che cosa avrebbe fatto di lei.
La volle il Re: quando Maria, uscita dall'educandato, puntualmente chiamata a far parte del seguito di Anna d'Austria, comparve al primo ballo di Corte, si stentò a riconoscere la cupa collegiale nella giovinetta stellante, il volto schiarito, sotto la corona delle trecce nere, da una segreta gioia che la dorava tutta. Il Re diciottenne, che senza iperbole veniva paragonato ad Apollo, che senza troppa esagerazione si sarebbe chiamato Re Sole, se ne innamorò, e fu un amore perfetto, con le lunghe cavalcate nei boschi, le notti accese di musiche e di luminarie, i versi scambiati dentro i fasci di fiori, le felici lacrime, la tenerezza casta ed ardente.
Poiché Anna mostrava di acconsentire, poiché solo dal Mazarino dipendeva la decisione, Maria trnanquilla guardava il suo avvenire di regina innamorata: ed invece no, il Cardinale Ministro dimenticava le tenerezze dello zio, e per il suo Re voleva un'alleanza politica vantaggiosa, ragionevole, quale aria non poteva offrire. Duro, implacabile, costrinse i fidanzati alla separazione; Maria alla partenza, Luigi XIV al matrimonio con Maria Teresa d'Austria, la spagnola grassa, golosa e sciocca.
Maria tornò a Roma, e con fasto enorme sposò il Principe Colonna: era una splendida donna, amava le feste che il marito le offriva, l'astrologia, i begli abiti; un pittore la ritrasse con le perle donatele dal Re di Francia, intorno al collo, nelle chiome, e la più grossa sta tra le sue dita sottili: forse era una lacrima, orgogliosamente iridata ed eterna.
Vida
martedì 21 settembre 2010
Cucina per la vita sedentaria
La vita sedentaria, anche se lavorativa, acuisce la tendenza ad ingrassare. Senza affatto occuparci dei casi clinici, dell'obesità come malattia, di nessuna contingenza per la quale sia indicato il consiglio del medico, possiamo tuttavia considerare il problema dal punto di vista culinario e chiarirlo come segue.
Primo: chi ha tendenza ad ingrassare eccessivamente, deve astenersi dai grassi. Infatti, oltre al fenomeno dell'adipismo, si incorre nelle disfunzioni epatiche e della cistifellea, con disturbi complessivi. Evitando l'ingerimento dei grassi, o almeno di molti grassi, si eviterà altresì l'uso dell'acqua, del sale e di condimenti pizzicanti.
Secondo: come si devono assolutamente bandire le famose cure dimagranti (salvo che siano prescritte dal medico), così non si deve credere che il regime per non ingrassare consista in un continuato sacrificio alldella gola, in un'astinenza dai cibi che più solleticano il palato, o - come qualche donna fa, sbagliando di grosso, nel non mangiare addirittura, saltare i pasti, costringersi al digiuno.
Chiunque può fare una cura ragionevole, restringendo al minimo i grassi e studiando fra le tante altre materie offerte alla tavola un complesso che soddisfi egualmente il palato, e sostenga le forze. Eccovi qui alcuni esempi di ottime pietanze, nelle quali non figurano i grassi, o vi figurano in quantità minima, pur essendo saporite, fragranti, appetitose e nutrienti: cioè adatte a chi lavora e consuma, ma non fa movimento.
Minestra di lattughe ripiene
Mettete a bollire dell'acqua leggermente salata in una casseruola larga e bassa. Immergervi per dieci minuti le foglie intere, slargate, di insalata lattuga, riprendere con la schiumarola, farle scolare su un setaccio.
Preparare questo ripieno:
4 etti di vitellone lessato, freddo, passato alla macchina per due volte; un sedano, mezza carota, prezzemolo, una cipolla e due patate lesse, il tutto tritato e passato alla macchina. Unire tali ingredienti in una bacinella, aggiungere un pugno di parmigiano grattato, odore di noce moscata, due uova crude, sala, pepe. Allargate sul tagliere di legno le lattughe, riempirle una per una col ripieno, arrotolarle in modo da formare una grossa oliva.
Disporre le olive così ottenute sul fondo di una teglia, leggermente imburrata, e mettere in forno. Inumidire spesso con brodo di estratto. Circa un quarto d'ora di cottura, curando che non si asciughino mai.
Carne al limone
L'uso della carne cruda, sgrassata e tritata, è raccomandabilissimo. Facilmente reperibile, nutre molto senza mettere grassi nell'organismo. A molti piace per natura. A qualcuno è addirittura insopportabile. Si tratta anche in questo caso di confezionarla in modo da renderla appetibile.
Togliete al pezzo di polpa che avete scelto tutte le parti grasse. Con lo stesso coltello, grattate la carne sicché si riduca ad una specie di sbriciolatura rosea. Mettetela in una scodella, con olio, limone, pepe e sale, e lasciatevela per almeno un'ora. Presentatela in un piattino d'argento, con fogliette di prezzemolo. Cottura nel limone, sapore squisito: ecco il risultato.
Fettine di manzo carciofate
Dose per sei persone. Togliete le foglie dure a sei carciofi, quindi affettateli. Stendete sul fondo di una casseruola una larga e sottile fetta di carne, sulla quale porrete alcune fette di carciofo e quattro mezzi alici, senza testa ma non lavate. Ripetete, fino ad esaurire la carne, i carciofi, le alici. Su ogni strato, poco sale e pepe. Aggiungete due cucchiai d'olio e tre quarti di litro di un buon vino rosso. Coprite e mettete a fuoco forte, meglio se in forno già ben caldo, lasciando chiuso il tegame fino a tre quarti di cottura.
Pollo al marsala
Anche in questa confezione sono aboliti i grassi.
Ponete un pollo al fuoco, in un lago d'olio. Quando è dorato, aggiungete due spicchi d'aglio e un velo di cipolla grattata finemente. Poco di sale, di pepe, di garofano. Aumentando il colore, tagliate il pollo in pezzi regolari e spolpate il petto. Rimettetelo nel recipiente, coprendolo con salsa di pomodoro sciolta in brodo di estratto. Allorché il pollo è giunto a cottura, versate tre bicchieri di marsala. Attendete che questo sia quasi tutto consumato e servite. Si raccomanda di non aggiungere mai acqua né altro ingrediente.
Mademoiselle
Primo: chi ha tendenza ad ingrassare eccessivamente, deve astenersi dai grassi. Infatti, oltre al fenomeno dell'adipismo, si incorre nelle disfunzioni epatiche e della cistifellea, con disturbi complessivi. Evitando l'ingerimento dei grassi, o almeno di molti grassi, si eviterà altresì l'uso dell'acqua, del sale e di condimenti pizzicanti.
Secondo: come si devono assolutamente bandire le famose cure dimagranti (salvo che siano prescritte dal medico), così non si deve credere che il regime per non ingrassare consista in un continuato sacrificio alldella gola, in un'astinenza dai cibi che più solleticano il palato, o - come qualche donna fa, sbagliando di grosso, nel non mangiare addirittura, saltare i pasti, costringersi al digiuno.
Chiunque può fare una cura ragionevole, restringendo al minimo i grassi e studiando fra le tante altre materie offerte alla tavola un complesso che soddisfi egualmente il palato, e sostenga le forze. Eccovi qui alcuni esempi di ottime pietanze, nelle quali non figurano i grassi, o vi figurano in quantità minima, pur essendo saporite, fragranti, appetitose e nutrienti: cioè adatte a chi lavora e consuma, ma non fa movimento.
Minestra di lattughe ripiene
Mettete a bollire dell'acqua leggermente salata in una casseruola larga e bassa. Immergervi per dieci minuti le foglie intere, slargate, di insalata lattuga, riprendere con la schiumarola, farle scolare su un setaccio.
Preparare questo ripieno:
4 etti di vitellone lessato, freddo, passato alla macchina per due volte; un sedano, mezza carota, prezzemolo, una cipolla e due patate lesse, il tutto tritato e passato alla macchina. Unire tali ingredienti in una bacinella, aggiungere un pugno di parmigiano grattato, odore di noce moscata, due uova crude, sala, pepe. Allargate sul tagliere di legno le lattughe, riempirle una per una col ripieno, arrotolarle in modo da formare una grossa oliva.
Disporre le olive così ottenute sul fondo di una teglia, leggermente imburrata, e mettere in forno. Inumidire spesso con brodo di estratto. Circa un quarto d'ora di cottura, curando che non si asciughino mai.
Carne al limone
L'uso della carne cruda, sgrassata e tritata, è raccomandabilissimo. Facilmente reperibile, nutre molto senza mettere grassi nell'organismo. A molti piace per natura. A qualcuno è addirittura insopportabile. Si tratta anche in questo caso di confezionarla in modo da renderla appetibile.
Togliete al pezzo di polpa che avete scelto tutte le parti grasse. Con lo stesso coltello, grattate la carne sicché si riduca ad una specie di sbriciolatura rosea. Mettetela in una scodella, con olio, limone, pepe e sale, e lasciatevela per almeno un'ora. Presentatela in un piattino d'argento, con fogliette di prezzemolo. Cottura nel limone, sapore squisito: ecco il risultato.
Fettine di manzo carciofate
Dose per sei persone. Togliete le foglie dure a sei carciofi, quindi affettateli. Stendete sul fondo di una casseruola una larga e sottile fetta di carne, sulla quale porrete alcune fette di carciofo e quattro mezzi alici, senza testa ma non lavate. Ripetete, fino ad esaurire la carne, i carciofi, le alici. Su ogni strato, poco sale e pepe. Aggiungete due cucchiai d'olio e tre quarti di litro di un buon vino rosso. Coprite e mettete a fuoco forte, meglio se in forno già ben caldo, lasciando chiuso il tegame fino a tre quarti di cottura.
Pollo al marsala
Anche in questa confezione sono aboliti i grassi.
Ponete un pollo al fuoco, in un lago d'olio. Quando è dorato, aggiungete due spicchi d'aglio e un velo di cipolla grattata finemente. Poco di sale, di pepe, di garofano. Aumentando il colore, tagliate il pollo in pezzi regolari e spolpate il petto. Rimettetelo nel recipiente, coprendolo con salsa di pomodoro sciolta in brodo di estratto. Allorché il pollo è giunto a cottura, versate tre bicchieri di marsala. Attendete che questo sia quasi tutto consumato e servite. Si raccomanda di non aggiungere mai acqua né altro ingrediente.
Mademoiselle
domenica 22 agosto 2010
Per la vostra casa: la camera dell'ospite
La camera dell'ospite deve essere gaia, accogliente, arredata con semplicità e buon gusto. Non è detto che debba contenere dei mobili di valore, né essere sovraccarica di gingilli inutili perché dia all'ospite la sensazione di una piacevole accoglienza.
Una cameretta chiara, semplice, dai lettini di ferro ben verniciati, dai mobili di linea semplice e arredata con buon gusto, dà subito all'ospite un piacevole concetto sulla padrona di casa e sul suo soggiorno più o meno breve. Ricordatevi che una bella coperta e un bel paio di tendine adornano ed allietano una camera, come un bell'abito, chiaro ringiovanisce e abbellisce una donna. Curatele quindi nei minimi particolari. Una coperta di cretonne chiaro a pallini rossi con bordino rosso, una tenda di organza di colore analogo rispondono benissimo allo scopo. La camera dell'ospite deve essere provvista di quanto può essere necessario per il soggiorno, non dimenticate quindi di mettere nella camera un tavolinetto per la toletta fornito dell'occorrente. Un asciugamano, un tavolinetto per scrivere, anche questo munito di tutto l'occorrente, una cartella per la corrispondenza, un cestino per la cartaccia e un bel vaso di fiori che dia il benvenuto all'ospite.
La sottoscritta vi consiglia di fare un paravento per la camera degli ospiti; servirà benissimo, messo fra i due lettini, a dare a ciascun ospite una maggiore libertà. Il telaio per il paravento può essere fatto da qualsiasi falegname, sia di legno di pioppo o di legno fregiato non verrà a costare molto. Sopra al telaio si tira della tela di lino o di canapa colorata azzurra o rosa, fissandola con puntine dalla capocchia dorata. Per ben tirare la tela si procede nel seguente modo: si fissa il pannello sulla parte alta, quindi nella parte bassa tendendolo alla perfezione dall'altra: occorrono 3,50 m di tela alta 70 cm. Ed ora veniamo alla decorazione. Ve ne insegno una semplicissima: ritagliate delle stampine di fiori e di farfalle colorate, ed applicatele con colla resistente.
Il risultato sarà di una sorprendente grazia e femminilità. Se poi siete delle brave pittrici affidatevi alla vostra ispirazione artistica e il risultato sarà ancora migliore.
Ambra
Una cameretta chiara, semplice, dai lettini di ferro ben verniciati, dai mobili di linea semplice e arredata con buon gusto, dà subito all'ospite un piacevole concetto sulla padrona di casa e sul suo soggiorno più o meno breve. Ricordatevi che una bella coperta e un bel paio di tendine adornano ed allietano una camera, come un bell'abito, chiaro ringiovanisce e abbellisce una donna. Curatele quindi nei minimi particolari. Una coperta di cretonne chiaro a pallini rossi con bordino rosso, una tenda di organza di colore analogo rispondono benissimo allo scopo. La camera dell'ospite deve essere provvista di quanto può essere necessario per il soggiorno, non dimenticate quindi di mettere nella camera un tavolinetto per la toletta fornito dell'occorrente. Un asciugamano, un tavolinetto per scrivere, anche questo munito di tutto l'occorrente, una cartella per la corrispondenza, un cestino per la cartaccia e un bel vaso di fiori che dia il benvenuto all'ospite.
La sottoscritta vi consiglia di fare un paravento per la camera degli ospiti; servirà benissimo, messo fra i due lettini, a dare a ciascun ospite una maggiore libertà. Il telaio per il paravento può essere fatto da qualsiasi falegname, sia di legno di pioppo o di legno fregiato non verrà a costare molto. Sopra al telaio si tira della tela di lino o di canapa colorata azzurra o rosa, fissandola con puntine dalla capocchia dorata. Per ben tirare la tela si procede nel seguente modo: si fissa il pannello sulla parte alta, quindi nella parte bassa tendendolo alla perfezione dall'altra: occorrono 3,50 m di tela alta 70 cm. Ed ora veniamo alla decorazione. Ve ne insegno una semplicissima: ritagliate delle stampine di fiori e di farfalle colorate, ed applicatele con colla resistente.
Il risultato sarà di una sorprendente grazia e femminilità. Se poi siete delle brave pittrici affidatevi alla vostra ispirazione artistica e il risultato sarà ancora migliore.
Ambra
martedì 25 maggio 2010
Sappiate vestire II
Avere buon gusto non basta per essere veramente eleganti. Bisogna anche
avere buon senso, e sapere adottare le mode e il proprio gusto alla propria
persona, in modo da farne risaltare le qualità e nascondere i difetti.
1. Se avete dei fianchi snelli, ben modellati, portate abiti in tralice. Vi stanno male invece gonne ampie, rigonfie, o volanti che toglierebbero ogni sveltezza alla vostra linea.
2. Se portate gli occhiali, usate un tipo di occhiali semplici, senza montatura, assai più femminili di ogni altro tipo. Non portate gli occhiali a stanghetta che deturpano il viso rendendolo duro e mascolino, e formano il centro del vostro volto.
3. Se siete grassocce ma ben proporzionate, potete portare abiti arricciati secondo la moda, ma che drappeggino il vostro corpo armoniosamente come una statua greca. Non usate i drappeggi di fantasia, che vi ingrosserebbero, drammatizzando le vostre proporzioni.
4. Se non siete più molto giovani e la vostra pelle forma delle pieghe all'attaccatura delle braccia, alla scollatura, alle spalle, allora un pezzetto di manica o una scollatura moderata copriranno il vostro difetto. Non portate per la sera abiti molto scollati, senza maniche, aperti sotto le braccia.
martedì 30 marzo 2010
La toletta della donna che lavora
L'IMPIEGATA
Cura del viso
La donna che lavora è più di ogni altra esposta alla polvere e al sudiciume. Quindi, è necessaria una grande meticolosità nelle cure giornaliere del viso. Una buona crema, non grassa, è la migliore difesa contro la polvere dell'ufficio, del magazzino, del negozio o della strada. Prima di uscire di casa, la mattina, dopo essersi lavate con acqua fredda e asciugate con cura, spalmarsi il viso con un leggero strato di crema, poi incipriarsi. La sera bisogna liberare completamente i pori dalla cremina e dalla polvere che li hanno ricoperti. Questa operazione non va mai tralasciata, nemmeno quando si è molto stanche; sarebbe un peccato imperdonabile contro la propria carnagione. Se dopo il lavoro ci attende un invito a pranzo o al teatro, un quarto d'ora di riposo assoluto è indispensabile per riguadagnare la freschezza offuscata dal lavoro quotidiano. Basta allungarsi su un letto o un divano, in una camera buia, per dieci o quindici minuti con gli occhi chiusi e cercando di non pensare. Poi si strofina il viso energicamente con un guanto di stoffa spugnosa, immerso nell'acqua bollente, facendo seguire a questo primo massaggio un secondo con acqua freddissima. Oppure, si improvvisa un bagno di vapore economico, tenendo il viso per cinque o sei minuti piegato sui vapori di un recipiente colmo di acqua bollente.
Cura della persona
Raccomandiamo vivamente i cinque minuti di ginnastica mattutina e serale, indispensabile per stendere i muscoli irrigiditi dalla lunga immobilità forzata negli uffici. Vincere la propria pigrizia e la fretta che consigliano di saltare nell'autobus o nel tram e sforzarsi di fare almeno un tratto di strada a piedi rincasando: l'aria aperta è il cosmetico migliore e più economico. Chi ne ha la possibilità, faccia un poco di sport la domenica: ginnastica o nuoto.
Per chi deve stare molto tempo in piedi (commesse, massaggiatrici, ecc.) è raccomandabile un breve massaggio serale alle caviglie; possibilmente, anzi, si vada a letto con le caviglie serrate da fasce elastiche.
Capelli e unghie
Per conservare un aspetto gradevole e dignitoso, una donna non può trascurare le cure periodiche ai suoi capelli ed alle sue mani. Le cure che richiedono i capelli variano secondo la diversa natura della chioma; grassa o arida, riccia o liscia. Ma il minimo di cure indispensabile a tutte, è questo: recarsi dal parrucchiere almeno una volta ogni quindici giorni per farsi rettificare il taglio dei capelli; ondularsi, se è necessario, e praticare un massaggio energico al cuoio capelluto. La frizione con sapone basta farla ogni tre settimane.
Chi ha cura di spalmarsi la radice delle unghie ogni sera con un po' di crema grassa, e di scalzare leggermente le pellicole con le dita e l'asciugamano, dopo essersi lavate le mani, avrà sempre le dita in ottimo stato.
mercoledì 17 marzo 2010
Vanità?
Non ho ancora capito se il mio amico A. ami moltissimo essere elegante, oppure sia vanitoso. C'è infatti una grande differenza. Si può essere eleganti senza essere vanitosi. L'eleganza è un piacere nostro. Il piacere di vestire bene. La vanità, nell'eleganza, è il piacere di "sembrare" elegante agli altri, di esserlo solo per gli altri e non per se stessi.
Fate questo esame di coscienza, quando state per comprarvi un nuovo abito: ve lo prendete perché è un abito elegante o perché vi fa rassomigliare all'attrice del tale film? Vi fareste un abito molto elegante, ma così poco appariscente che gli altri non se ne avvedrebbero affatto?
In fondo, il mio amico A. è vanitoso. In fondo, un po' tutte siamo vanitose. Nessuno può dire - forse neppure noi stesse possiamo dirlo - che cosa pensiamo quando scegliamo un abito, quali siano i "veri" motivi che ci spingono a sceglierne uno piuttosto che un altro. E la moda approfitta spesso di questa nostra vanità, e sceglie tutto ciò che è appariscente - tinte forti, tessuti curiosi, forme di abiti e di accessori troppo originali - perché sa che l'appariscente piace. Piace sicuramente, senza possibilità di dubbio. E' un male?
Il mio amico crede di no. A. crede che sia un bene. Mi dice: "E' una vanità innocente e simpatica. Da soli siamo modestissimi e ci basterebbe un sacco di patate. Ma agli altri vogliamo rendere piacere apparendo belli. E' un dono che facciamo. Perché chiamarla vanità?"
E va bene. Non è un male. Ma ogni volta che vedo una donna vestita in un outfit che a prima vista mi sembra banale, e poi, a poco a poco, scopro insospettate eleganze, raffinatezze di taglio e di guarnizioni, piccoli particolari che rivelano un intelligentissimo senso dell'eleganza - appena vedo una donna vestita così, sento che ha più ragione lei, che è più forte lei delle altre donne; che non si tratta di esagerata modestia o di gusti antiquati da donna fuori moda. Sento che si tratta di indiscutibile buon gusto.
Mademoiselle
Fate questo esame di coscienza, quando state per comprarvi un nuovo abito: ve lo prendete perché è un abito elegante o perché vi fa rassomigliare all'attrice del tale film? Vi fareste un abito molto elegante, ma così poco appariscente che gli altri non se ne avvedrebbero affatto?
In fondo, il mio amico A. è vanitoso. In fondo, un po' tutte siamo vanitose. Nessuno può dire - forse neppure noi stesse possiamo dirlo - che cosa pensiamo quando scegliamo un abito, quali siano i "veri" motivi che ci spingono a sceglierne uno piuttosto che un altro. E la moda approfitta spesso di questa nostra vanità, e sceglie tutto ciò che è appariscente - tinte forti, tessuti curiosi, forme di abiti e di accessori troppo originali - perché sa che l'appariscente piace. Piace sicuramente, senza possibilità di dubbio. E' un male?
Il mio amico crede di no. A. crede che sia un bene. Mi dice: "E' una vanità innocente e simpatica. Da soli siamo modestissimi e ci basterebbe un sacco di patate. Ma agli altri vogliamo rendere piacere apparendo belli. E' un dono che facciamo. Perché chiamarla vanità?"
E va bene. Non è un male. Ma ogni volta che vedo una donna vestita in un outfit che a prima vista mi sembra banale, e poi, a poco a poco, scopro insospettate eleganze, raffinatezze di taglio e di guarnizioni, piccoli particolari che rivelano un intelligentissimo senso dell'eleganza - appena vedo una donna vestita così, sento che ha più ragione lei, che è più forte lei delle altre donne; che non si tratta di esagerata modestia o di gusti antiquati da donna fuori moda. Sento che si tratta di indiscutibile buon gusto.
Mademoiselle
venerdì 5 marzo 2010
I 6 consigli del giorno
Consiglio 1. Se vi laccate le unghie, fate che lo si veda il meno possibile. Una bella mano femminile è completa e perfetta soltanto se le sue dita hanno alla sommità quel pallore quasi trasparente dato dal colore naturale delle unghie. La mano ideale quindi dovrebbe avere le unghie soltanto curate e lucidate. Se non sapete rinunciare allo smalto, evitate almeno le lacche violentemente rosse, per due ragioni: prima quella estetica detta più sopra, seconda la seguente, d'ordine pratico. Più lo smalto ha un colore violento, più si vede se ne è saltata via una scagliozza, cosa frequentissima, e che dà alle unghie un'aria trascurata. Usando smalti dai colori morbidi e pallidi, invece, le eventuali avarie si vedranno molto meno.
Consiglio 2. Qualcuno ha detto che la scrittura crea la personalità: se così veramente fosse, molte signorine di mia conoscenza avrebbero una personalità addirittura disastrosa.
Quando scrivete, non pensate ad avere una scrittura elegante o moderna; pensate invece che state scrivendo affinché una terza persona capisca, e cercate di facilitarle il compito. Siate chiare, prima di essere eleganti. La migliore scrittura, credetemi, non è la più estrosa, ma la più leggibile.
Consiglio 3. Evitate, se avete un'amica intima, di vestirvi come lei. E' un'abitudine che hanno molte ragazze, e inevitabilmente chi le vede in strada, con l'identico vestito, le stesse scarpe, la borsa uguale, pensa: "Ecco un principio di collegio". E a questa considerazione ne seguono quasi sempre altre meno gentili. Non mi pare che il fatto di portare lo stesso abito possa rinsaldare considerevolmente un'amicizia: sembrerà invece che, in due, abbiate avuto fantasia e buon gusto per un abito solo, il che non è lusinghiero.
Consiglio 4. L'amore è una cosa magnifica e nulla è più bello di una coppia di fidanzati. Tuttavia, quando siete in strada, in autobus o comunque in pubblico insieme al vostro fidanzato, non comportatevi come se voleste far sapere a tutto il mondo abitato che amate quella persona. Certe esclamazioni d'affetto, certi gridolini, certi atteggiamenti d'estatica adorazione mettono in grande imbarazzo l'altra persona, che è felice d'essere amata, ma vorrebbe esserlo meno teatralmente. Cercate di ricordare certe coppie che certamente avrete visto più d'una volta: inevitabilmente penserete a quella ragazza che era una smorfiosa o a quel ragazzo che era uno zerbino. Ebbene, non c'è nessuna ragione perché gli estranei, vedendovi in atteggiamenti smancerosi, non lo pensino anche loro, di voi.
Consiglio 5. Se siete afflitte da un leggero malessere, non sventolatelo come una bandiera bianca perché tutti lo vedano e cerchino di consolarvi. Nel 1840 era di moda essere malaticce e pallide, ma oggi, grazie al cielo, è di moda essere sane. Un'emicrania ostentata per tutto il pomeriggio non vi rende interessanti, solo noiose. Se state poco bene quando siete fra altre persone, e ciò vi è possibile, tornate a casa. Se doveste rimanere per forza di cose, vi basterà dire una volta: "Scusate, sto poco bene", senza insistere, e tutti vi lasceranno tranquille.
Consiglio 6. Non portate mai più di un anello per mano. Sulla superficie bianca di una bella mano, un anello assolve il suo compito, che è quello di attirare gli sguardi e far bella figura; due o tre invece farebbero molto meno effetto, suddividendo l'interesse di chi osserva, e dando inoltre l'impressione di poco buon gusto. Infatti se gli anelli sono brutti, meno se ne hanno e meno brutti saranno; e se invece sono belli uno solo sarà più ammirato che se accompagnato da altri. E' per questa ragione che i grandi gioiellieri, nelle loro vetrine scintillanti, mettono spesso un solo gioiello.
Mademoiselle
Consiglio 2. Qualcuno ha detto che la scrittura crea la personalità: se così veramente fosse, molte signorine di mia conoscenza avrebbero una personalità addirittura disastrosa.
Quando scrivete, non pensate ad avere una scrittura elegante o moderna; pensate invece che state scrivendo affinché una terza persona capisca, e cercate di facilitarle il compito. Siate chiare, prima di essere eleganti. La migliore scrittura, credetemi, non è la più estrosa, ma la più leggibile.
Consiglio 3. Evitate, se avete un'amica intima, di vestirvi come lei. E' un'abitudine che hanno molte ragazze, e inevitabilmente chi le vede in strada, con l'identico vestito, le stesse scarpe, la borsa uguale, pensa: "Ecco un principio di collegio". E a questa considerazione ne seguono quasi sempre altre meno gentili. Non mi pare che il fatto di portare lo stesso abito possa rinsaldare considerevolmente un'amicizia: sembrerà invece che, in due, abbiate avuto fantasia e buon gusto per un abito solo, il che non è lusinghiero.
Consiglio 4. L'amore è una cosa magnifica e nulla è più bello di una coppia di fidanzati. Tuttavia, quando siete in strada, in autobus o comunque in pubblico insieme al vostro fidanzato, non comportatevi come se voleste far sapere a tutto il mondo abitato che amate quella persona. Certe esclamazioni d'affetto, certi gridolini, certi atteggiamenti d'estatica adorazione mettono in grande imbarazzo l'altra persona, che è felice d'essere amata, ma vorrebbe esserlo meno teatralmente. Cercate di ricordare certe coppie che certamente avrete visto più d'una volta: inevitabilmente penserete a quella ragazza che era una smorfiosa o a quel ragazzo che era uno zerbino. Ebbene, non c'è nessuna ragione perché gli estranei, vedendovi in atteggiamenti smancerosi, non lo pensino anche loro, di voi.
Consiglio 5. Se siete afflitte da un leggero malessere, non sventolatelo come una bandiera bianca perché tutti lo vedano e cerchino di consolarvi. Nel 1840 era di moda essere malaticce e pallide, ma oggi, grazie al cielo, è di moda essere sane. Un'emicrania ostentata per tutto il pomeriggio non vi rende interessanti, solo noiose. Se state poco bene quando siete fra altre persone, e ciò vi è possibile, tornate a casa. Se doveste rimanere per forza di cose, vi basterà dire una volta: "Scusate, sto poco bene", senza insistere, e tutti vi lasceranno tranquille.
Consiglio 6. Non portate mai più di un anello per mano. Sulla superficie bianca di una bella mano, un anello assolve il suo compito, che è quello di attirare gli sguardi e far bella figura; due o tre invece farebbero molto meno effetto, suddividendo l'interesse di chi osserva, e dando inoltre l'impressione di poco buon gusto. Infatti se gli anelli sono brutti, meno se ne hanno e meno brutti saranno; e se invece sono belli uno solo sarà più ammirato che se accompagnato da altri. E' per questa ragione che i grandi gioiellieri, nelle loro vetrine scintillanti, mettono spesso un solo gioiello.
Mademoiselle
giovedì 4 marzo 2010
Le promesse
Le promesse sono fatte per essere mantenute. Tra noi e lui, qualunque promessa, anche minima, deve essere mantenuta. Se non siete perfettamente certi di poter mantenere una promessa, non fatela, evitate di farla. La maggior parte dei momenti di tensione fra i due, è quasi sempre provocata da una promessa non mantenuta. Sembra, se egli non ha mantenuto una sua promessa, che tutta la fiducia che avevate riposta in lui cada; che non possiate più distinguere quando egli è sincero, da quando non lo è. E lo stesso avviene in lui, quando siete voi che non mantenete la parola.
Ma qualche volta, una promessa che eravamo in grado di mantenere quando la formulammo, non possiamo più mantenerla quando scade il momento. Bisogna convincersi allora che anche essendo creduti dalla persona alla quale confessiamo di non poter più mantenere la nostra promessa, pur avendo tutta la sua comprensione, un'altra volta, quando faremo un'altra promessa, ci sentiremo insinuare questa domanda, fatta più o meno apertamente: "Potrai mantenerla, poi?"
Per questo, il non mantenere una promessa è sempre una cosa che torna a vostro svantaggio, inevitabilmente.
E allora? Allora, a lui, o a lei, non resta che rompere questa ferrea severità della promessa. Romperla con la dolcezza dell'affetto. Dell'affetto che sa come le promesse debbano essere mantenute, sì, ma comprende e perdona quando per una vera fatalità, per un caso imprevisto e imprevedibile, essa non può essere mantenuta.
Si tratta anche qui di credere e di aver fiducia. Quando egli vi dice che non può portarvi a fare quella gita che vi aveva promessa, non dovete credere subito che egli abbia l'abitudine di promettere e poi di non mantenere. Sappiate rassicurarlo, anzi, che gli credete pienamente, ma che lo scusate senz'altro, comprendendo benissimo la sua situazione. Perché è solo dimostrandogli la vostra completa fiducia, che avrete davvero la sua completa sincerità.
Vi sono poi le grandi promesse. Le promesse definitive. E queste non ammettono scusanti. O si fanno, e allora si mantengono, o non si fanno affatto, oppure in modo tacito. Perché c'è sempre un modo tacito di fare promesse. Un promettere senza parole, che fa credere a lei di avere già la vostra promessa, che la illude. Bisogna evitare con scrupolo anche questo, assolutamente. Meglio dire di no, subito; meglio precisare senz'altro il proprio valore, che, per debolezza, mancare di chiarezza, di sincerità, far credere - sia pur senza dir nulla - quello che non è.
Mademoiselle
mercoledì 3 marzo 2010
Sappiate vestire
Il problema del vestire elegantemente non si risolve solo portando abiti alla moda. Un abito alla moda sta benissimo alla donna A, sta mediocramente alla donna B e sta male alla donna C. Perché? Perché la donna A è alta, e quell'abito alla moda pare fatto apposta per le donne alte. Mentre la donna B e la donna C non sono alte, e il modello, per certe sue particolarità, le fa apparire ancora più piccole. Bisogna sapersi vestire. Sapersi vestire secondo il proprio fisico, secondo il proprio volto; perché, diversamente, se l'abito, la pettinatura, gli accessori, non sono intonati al vostro tipo, alla vostra persona, anche gli abiti più eleganti saranno perfettamente inutili. In questo post troverete elencati sei piccoli consigli che speriamo possano tornare utili. Secondo la linea della vostra persona, secondo la statura, secondo il profilo del volto, sono consigliati accorgimenti per accentuare un pregio, o per rendere meno evidente un difetto.
1. Se avete i fianchi larghi e la vita poco marcata, indossate abiti interi con gonne allungate. Non portate gonne a vita che accentuerebbero il difetto, tagliando la linea della vita.
2. Se avete il viso allungato e il mento accentuato scegliete dei cappelli rialzati sulla fronte in modo da allungare la parte superiore del viso. Non portate ciuffi o frange sulla fronte. Non portate cappelli con l'ala abbassata. Rinunciate alle pettinature rialzate dietro o ai capelli corti.
3. Se il vostro profilo è all'insù, col nasetto rialzato, pettinatevi coi capelli all'indietro e un ciuffo di riccioli sul capo. Non acconciatevi con ciuffi abbassati sulla fronte e mazzi di ricci sulle orecchie.
4. Se siete piccine, corte di vita e di gambe, portate le gonne molto alte con cintura, lunghe e strette, in modo da sembrare più alte. Non tagliate la vostra figura con cinture basse, giacche lunghe o svasate, perché accentuereste la piccolezza della vostra statura.
5. Se siete molto alte, portate un abito con la linea abbassata in vita. Ciò aiuta ad accorciare e a rendere più proporzionata la figura femminile. Non portate abiti corti di vita, altrimenti le voistre gambe sembrebbero ancora più lunghe.
6. Se non usate trucco mettete vicino al viso qualcosa che vi rischiari, come un colletto o una guarnigione bianca, che ravviverà la vostra carnagione. Non mettete un completo tutto nero, che vi farebbe apparire fatali ed emaciate.
Mademoiselle
1. Se avete i fianchi larghi e la vita poco marcata, indossate abiti interi con gonne allungate. Non portate gonne a vita che accentuerebbero il difetto, tagliando la linea della vita.
2. Se avete il viso allungato e il mento accentuato scegliete dei cappelli rialzati sulla fronte in modo da allungare la parte superiore del viso. Non portate ciuffi o frange sulla fronte. Non portate cappelli con l'ala abbassata. Rinunciate alle pettinature rialzate dietro o ai capelli corti.
3. Se il vostro profilo è all'insù, col nasetto rialzato, pettinatevi coi capelli all'indietro e un ciuffo di riccioli sul capo. Non acconciatevi con ciuffi abbassati sulla fronte e mazzi di ricci sulle orecchie.
4. Se siete piccine, corte di vita e di gambe, portate le gonne molto alte con cintura, lunghe e strette, in modo da sembrare più alte. Non tagliate la vostra figura con cinture basse, giacche lunghe o svasate, perché accentuereste la piccolezza della vostra statura.
5. Se siete molto alte, portate un abito con la linea abbassata in vita. Ciò aiuta ad accorciare e a rendere più proporzionata la figura femminile. Non portate abiti corti di vita, altrimenti le voistre gambe sembrebbero ancora più lunghe.
6. Se non usate trucco mettete vicino al viso qualcosa che vi rischiari, come un colletto o una guarnigione bianca, che ravviverà la vostra carnagione. Non mettete un completo tutto nero, che vi farebbe apparire fatali ed emaciate.
Mademoiselle
giovedì 28 gennaio 2010
Capi per tutte le stagioni
Ci sono capi e accessori che tornano e ritornano sulle passerelle, è importante sapere esattamente quali per non eliminarli dall'armadio e poterli indossare sempre, stagione dopo stagione. I golfini classici che arrivano in vita; i pantaloni a sigaretta che assottigliano la gamba e allungano la figura; le ballerine ultrapiatte e appena scollate; le calze parigine che arrivano sopra il ginocchio, e una gonna al ginocchio ad accompagnarle non possono mai mancare dall'armadio di una persona.
Mademoiselle
Mademoiselle
martedì 26 gennaio 2010
Doctor bag
L'accessorio più chic dell'inverno? E' la storica borsa del medico, riproposta dalle firme più prestigiose della moda. Amata dalle celebrities, è perfetta in ogni momento della giornata, nella versione classica in pelle o cuoio, o più originale, impreziosita da piccoli charms.
Simonetta
sabato 23 gennaio 2010
Rosso di sera...
Il look ideale per un appuntamento galante deve puntare sul rosso. Lo affermano gli scienziati dell'Università di Rochester: le donne che scelgono questo colore esercitano sull'altro sesso una maggiore attrazione di quelle in verde o blu. Durante lo studio, i ricercatori hanno verificato, infatti, che gli uomini tendono ad avvicinarsi di più alle ragazze vestite in rosso e a rivolgere a queste ultime domande più personali e intime.
Simonetta
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lunedì 18 gennaio 2010
Per essere belle: le gambe
Gambe troppo sottili e gambe grosse
Per essere bella, la gamba deve nascere sottile alla caviglia e aumentare gradatamente con una linea piena e armoniosa: la circonferenza del polpaccio, presa al punto più largo, deve essere uguale a quella del collo e del braccio al suo terzo superiore. Come si sa, la moda dei tacchi alti ha avuto un'influenza nefasta sullo sviluppo dei polpacci, che spesso ha ridotto a veri bastoni atrofici. Per avere dei polpacci normali, basterebbe esercitarsi a sollevarsi e scendere sulla punta dei piedi con l'aiuto di una pedana, che all'occorrenza può essere un gradino basso, un libro voluminoso, ecc.
Bisogna dapprima appoggiare la punta dei piedi sulla pedana; tenendo i talloni al suolo e stando in posizione diritta si sollevano i tacchi e si scende alternativamente, fino a che si sentiranno i muscoli dei polpacci stanchi e induriti. Poi si cambia posizione e si appoggiano le punte al suolo e i talloni sul sostegno facendo lo stesso esercizio.
Se le gambe sono invece troppo grosse, anche in questo caso la ginnastica e l'esercizio, uniti ad un regime appropriato, saranno utilissimi. Tutte le volte che sarà possibile biusognerà tenere le gambe più alte del resto del corpo, in posizione declive: un cuscino piatto un po' duro collocato sotto le coperte o sui materassi permetterà durante la notte questa posizione. Mattina e sera coricatevi su un divano basso, sollevano le gambe quasi ad angolo retto, appoggiandole ad una spalliera per evitare la stanchezza. In questa posizione, si dovrà fare una serie di movimenti che avranno lo scopo principale di mettere in moto tutte le articolazioni delle membra inferiori (comprese ginocchia e piedi) alzando e stendendo ritmicamente queste parti sino a stanchezza.
Si farà poi un massaggio dal basso verso l'alto, dal piede verso la radice della coscia. Questo massaggio non dovrà mai essere troppo energico: sarà (almeno in principio) un semplice sfioramento deciso.
Caviglie grosse
Bisogna anzitutto distinguere fra caviglie grosse e caviglie gonfie: le caviglie possono infatti essere tozze per infiltrazione di grasso, o di liquidi, come avviene in certe malattie. Le caviglie grosse sono in generale congenite, vale a dire si riscontrano nelle persone provviste di ossa massicce, pesanti, e circondate di muscoli forti. Il gonfiore delle caviglie è invece quasi sempre provocato da disturbi renali. Se affondando il dito nella caviglia questa tarda a riprendere la forma originale, si può sempre supporre una enfiagione causata da albuminuria. Una pratica eccezionalmente utile è quella di praticare ogni giorno, per un tempo più o meno lungo, l'avvolgimento delle gambe fin sopra il ginocchio con delle strisce apposite di gomma pura. La fasciatura va fatta con grande accuratezza, procurando che le strisce aderiscano perfettamente senza stringere troppo. Le fasce sono sconsigliabili però a chi è soggetto a vene varicose. E' consigliabile anche di non portare mai né giarrettiere né cinture che comprimano troppo l'addome, impedendo il riflusso del sangue.
Le gambe e le calze
Se le gambe sono troppo grosse, evitate le calze eccessivamente trasparenti o di colore troppo chiaro: anche chi ha le gambe pelose e non intende depilarle, farà bene ad evitare le calze troppo velate (consiglio rivolto anche ai maschietti in gonnella). Le calze il cui tallone sale a punta verso il polpaccio slanciano la linea della gamba e la assottigliano. Le gambe troppo magre si avvantaggeranno invece con colori chiari, caldi e velati.
Simonetta
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sabato 16 gennaio 2010
Make up: il freddo non fa più paura
Le cattive condizioni atmosferiche, la pioggia,
il vento e il freddo ti seccano la pelle?
Ecco come proteggerla durante l'inverno!
Non ci piove, l'inverno purtroppo è nemico della pelle.
Le basse temperature, il vento e l'umidità mettono alla prova la nostra epidermide, soprattutto quella del viso che, chiaramente, è la più esposta. Cosa fare, allora, per avventurarsi tranquille in una gelida mattina di gennaio senza rischiare di screpolarsi tutte?
E' molto semplice: la prevenzione comincia a casa con una bella maschera esfoliante, con la quale pulirai in profondità la pelle. Questo permetterà ai principi attivi della crema idratante, che applicherai subito dopo, di penetrare a fondo. Per affrontare l'inverno senza rischi è fondamentale infatti l'idratazione, perché forma come una pellicola protettiva che di giorno protegge dalle "aggressioni" esterne, e di notte nutre la pelle favorendone la rigenerazione.
In montagna
Se stai per affrontare una bella vacanza in montagna, non dimenticare poi di proteggerti con le creme solari: l'intensità dei raggi ultravioletti è infatti maggiore in alta quota rispetto alla spiaggia, ed è molto più facile scottarsi. Se vuoi tornare in città con un colorito da fare invidia alle tue amiche, non dimenticare mai questi due preziosi alleati.
Il make up invernale
Da regina delle piste da sci a regina delle piste da ballo: dopo una giornata al sole e in mezzo alla neve, non si può rinunciare ad una bella serata in discoteca. Il look giusto è sui toni del viola, che risalterà la tua bella abbronzatura dandoti allo stesso tempo un aspetto sofisticato. Nel tuo beauty case non devono mancare due cose: un fondotinta chiaro, da usare normalmente in città, ed uno più scuro per quando avrai fissato un po' di tintarella invernale sul viso: una base troppo chiara quando si è abbronzate rischia di creare uno spiacevole effetto "Marilyn Manson". Sugli occhi va un ombretto color prugna, magari vivacizzato da piccole pagliuzze argentate o dorate, da vera "disco girl" degli anni Ottanta: puoi scegliere se applicarlo su tutta la palpebra oppure "stemperarlo" con una tonalità più chiara (lilla o rosa). In questo caso il colore scuro va sempre sugli angoli esterni, quello chiaro al centro e nell'angolo interno dell'orecchio.
Una bocca da baciare!
Un rossetto scuro? Per essere portato con disinvoltura richiede alcune attenzioni. Innanzitutto, bada a come lo applichi: per evitare di macchiare i denti (una cosa davvero poco carina da vedere), dopo averlo applicato mettiti un dito in bocca, chiudigli le labbra intorno e poi sfilalo: tutto il colore in eccesso si poserà sul dito... e non sui denti! Le labbra non devono essere secche o screpolate perché il colore si fisserebbe "a pezzi", accentuando le screpolature. E' altrettanto importante avere cura dei denti perché i rossetti scuri richiamano l'attenzione su di essi, e quindi devono essere impeccabilmente bianchi e in salute: cura l'igiene, evita le sigarette e non esagerare con il caffè.
Susanna
venerdì 15 gennaio 2010
Le mode del 2010
Nel 2010 sarà di tendenza il grigio perla per le brune. Per le ragazze bionde il verde salvia sarà il colore
preferito e che ben si abbina nelle tonalità che si prevedono per quest'anno; non potevamo certo dimenticare le more, che potranno risaltare il loro
fascino mediterraneo con un piacevole e grazioso grigio perla.
Le vesti in generale, assai ampie e lunghe e di belle e pesanti stoffe, daranno alla figura femminile un aspetto nobile e maestoso; in certe proposte delle grandi case di moda possiamo trovare la riproposizione di modelli ispirati a quelli delle nostre bisavole, ad un tempo in cui gli errori della morale erano almeno velati sotto una vernice di squisita urbanità ed eleganza principesca. Le stoffe per città sono di reps, con rigature e disegni di velluto pieno, popeline ricchissime a quadrigliati di color verde, nero, blu e marrone, e taffettà pesanti di ogni colore, ma specialmente nero.
Quanto alla foggia dei vestiti, i corsetti avranno la vita corta e rotonda, oppure a punta davanti e dietro. Le vite rotonde sono chiuse davanti da un doppio fermaglio d'acciaio. Le gonnelle, tagliate un poco a punta nell'alto, si allargano molto al basso, formando uno strascico. Le maniche saranno aderenti all'alto e guarnite di balze, gonfie nella parte inferiore e chiuse al polso. Le maniche a crepacci, stile Luigi XIII, saranno pure di gran moda quest'anno. Il portagonne Pompadour diventerà tanto più necessario quanto più la moda sarà incline per le vesti ricche, lunghe e pesanti.
Tre fogge di soprabiti sono in voga: la sciarpa di cachemire o scialle, la baschina di drappo o di velluto nero e il burnus., ispirato all'ampio mantello tipico dell'abbigliamento maschile nel Nord Africa. Da ultimo, le sfilate di Parigi raccomandano il capotto lungo, il trench ma anche un ampio papelot alla Medici, con ampia bavera a punta davanti, e maniche pagode assai lunghe e larghe.
I cappelli resteranno per tutto l'inverno come quest'ultimo autunno, più sporgenti sulla fronte, inarcati alle gote, sullo stile dei tempi di Mary Stuart, alquanto in dissonanza con l'abbigliamento Pompadour dei nostri giorni. Ma le belle donne non soffrono di questa disarmonia: non abbandonandosi irriflessive ai capricci della moda, ma bensì interpretandola a loro agio, esse ottengono di comparire sempre nuove, aggraziate, seducenti e di genere esclusivo, raro e molto apprezzato.
Quasi tutti i cappelli si compongono di stoffe diverse: velluto e taffettà, raso e velluto, taffettà e pizzo. Gli ornamenti sono per lo più uccellini, sciarpe di velluto, fiori di velluto, nastrini e tanto, tanto pizzo ultrafemminile. Cito alcuni dei cappelli più significativi:
1. Cappello di velluto reale bianco, col davanti pieghettato e il bavolet di velluto color rosa delle Alpi, adornato da un uccellino dello stesso colore, con gli occhi di diamante. Sotto l'ala cocche di velluto trattenute nel mezzo da un fermaglio impreziosito da swarosky. Larghe briglie di taffettà bianco e strette briglie di velluto.
2. Cappello di velluto nero, guarnito da un bel pizzo e da una larga sciarpina di taffettà blu ricamata in seta nera che ne circonda il fondo, terminando dal lato sinistro all'indietro con un bel nodo a lunghi capi. Il bandò sotto l'ala è composto di tre doppi nodi di taffettà blu, trattenuti da velluto color nero.
3. Cappello di velluto nero con una traversa di velluto color azzurro, il cui capo, guarnito di pizzo, ricade a sinistra sotto un uccellino. Il bandò interno o giro di testa è formato di foglie di velluto blu e grappe brune.
Potremmo poi parlare delle acconciature, ispirate a certe esibizioni teatrali e musical di Broadway. Il loro pregio consiste nell'armonia con il volto a cui son destinate, e questa armonia non vuole né colori né disposizioni fisse. Per una donna dalla tinta bruna converrà una treccia, adornata da una coccarda e una reticella di seta; un'altra sembrerà seducente con una doppia traversa di nastro trattenuta da un fermacapelli e terminata da una frangia di seta. Acconciature più comuni sono corone di fiori folte dai lati e a strascichi. Una ricca capigliatura corvina s'adornerà di pizzo bianco trattenuto da un fermaglio di diamanti e da una camelia rossa; una bionda si adornerà d'una sciarpa di velluto verde e pizzo bianco. Le ragazze che portano i cappelli rialzati a bandò non avranno altro ornamento che il cache-peigne (nascondipettine) ed è precisamente un pizzo, una reticella, un cespuglio di fiori, un intreccio di nastri che si assetta sui capelli della nuca.
Ma per ben acconciarsi è necessario, più che questi particolari della moda, l'arte della vostra parrucchiera, il vostro buon gusto istintivo, la pratica di società dove si avvezza l'occhio e la mente insieme a giudicare il bene e il male, così nelle azioni così come negli ornamenti.
Mademoiselle
Le vesti in generale, assai ampie e lunghe e di belle e pesanti stoffe, daranno alla figura femminile un aspetto nobile e maestoso; in certe proposte delle grandi case di moda possiamo trovare la riproposizione di modelli ispirati a quelli delle nostre bisavole, ad un tempo in cui gli errori della morale erano almeno velati sotto una vernice di squisita urbanità ed eleganza principesca. Le stoffe per città sono di reps, con rigature e disegni di velluto pieno, popeline ricchissime a quadrigliati di color verde, nero, blu e marrone, e taffettà pesanti di ogni colore, ma specialmente nero.
Quanto alla foggia dei vestiti, i corsetti avranno la vita corta e rotonda, oppure a punta davanti e dietro. Le vite rotonde sono chiuse davanti da un doppio fermaglio d'acciaio. Le gonnelle, tagliate un poco a punta nell'alto, si allargano molto al basso, formando uno strascico. Le maniche saranno aderenti all'alto e guarnite di balze, gonfie nella parte inferiore e chiuse al polso. Le maniche a crepacci, stile Luigi XIII, saranno pure di gran moda quest'anno. Il portagonne Pompadour diventerà tanto più necessario quanto più la moda sarà incline per le vesti ricche, lunghe e pesanti.
Tre fogge di soprabiti sono in voga: la sciarpa di cachemire o scialle, la baschina di drappo o di velluto nero e il burnus., ispirato all'ampio mantello tipico dell'abbigliamento maschile nel Nord Africa. Da ultimo, le sfilate di Parigi raccomandano il capotto lungo, il trench ma anche un ampio papelot alla Medici, con ampia bavera a punta davanti, e maniche pagode assai lunghe e larghe.
I cappelli resteranno per tutto l'inverno come quest'ultimo autunno, più sporgenti sulla fronte, inarcati alle gote, sullo stile dei tempi di Mary Stuart, alquanto in dissonanza con l'abbigliamento Pompadour dei nostri giorni. Ma le belle donne non soffrono di questa disarmonia: non abbandonandosi irriflessive ai capricci della moda, ma bensì interpretandola a loro agio, esse ottengono di comparire sempre nuove, aggraziate, seducenti e di genere esclusivo, raro e molto apprezzato.
Quasi tutti i cappelli si compongono di stoffe diverse: velluto e taffettà, raso e velluto, taffettà e pizzo. Gli ornamenti sono per lo più uccellini, sciarpe di velluto, fiori di velluto, nastrini e tanto, tanto pizzo ultrafemminile. Cito alcuni dei cappelli più significativi:
1. Cappello di velluto reale bianco, col davanti pieghettato e il bavolet di velluto color rosa delle Alpi, adornato da un uccellino dello stesso colore, con gli occhi di diamante. Sotto l'ala cocche di velluto trattenute nel mezzo da un fermaglio impreziosito da swarosky. Larghe briglie di taffettà bianco e strette briglie di velluto.
2. Cappello di velluto nero, guarnito da un bel pizzo e da una larga sciarpina di taffettà blu ricamata in seta nera che ne circonda il fondo, terminando dal lato sinistro all'indietro con un bel nodo a lunghi capi. Il bandò sotto l'ala è composto di tre doppi nodi di taffettà blu, trattenuti da velluto color nero.
3. Cappello di velluto nero con una traversa di velluto color azzurro, il cui capo, guarnito di pizzo, ricade a sinistra sotto un uccellino. Il bandò interno o giro di testa è formato di foglie di velluto blu e grappe brune.
Potremmo poi parlare delle acconciature, ispirate a certe esibizioni teatrali e musical di Broadway. Il loro pregio consiste nell'armonia con il volto a cui son destinate, e questa armonia non vuole né colori né disposizioni fisse. Per una donna dalla tinta bruna converrà una treccia, adornata da una coccarda e una reticella di seta; un'altra sembrerà seducente con una doppia traversa di nastro trattenuta da un fermacapelli e terminata da una frangia di seta. Acconciature più comuni sono corone di fiori folte dai lati e a strascichi. Una ricca capigliatura corvina s'adornerà di pizzo bianco trattenuto da un fermaglio di diamanti e da una camelia rossa; una bionda si adornerà d'una sciarpa di velluto verde e pizzo bianco. Le ragazze che portano i cappelli rialzati a bandò non avranno altro ornamento che il cache-peigne (nascondipettine) ed è precisamente un pizzo, una reticella, un cespuglio di fiori, un intreccio di nastri che si assetta sui capelli della nuca.
Ma per ben acconciarsi è necessario, più che questi particolari della moda, l'arte della vostra parrucchiera, il vostro buon gusto istintivo, la pratica di società dove si avvezza l'occhio e la mente insieme a giudicare il bene e il male, così nelle azioni così come negli ornamenti.
Mademoiselle
giovedì 14 gennaio 2010
The Pink Weed
Uhm... ok... eccolo qua... il primo post... è strano... vabbè. Dov'ero rimasta? Non lo so.
Dopo una lunga deriva mi areno, alla soglia dei 25 anni, sulle spiagge di Blogger. E ha così inizio questo piccolo nuovo blog che ho battezzato "The Pink Weed"... il nome mi girava già da tempo nella testolina ma per quanto riguarda il motivo di questa scelta, beh, per ora resterà ignoto.
Che cosa voglio farci con questo blogghino tutto in rosa?
Ancora non ho un'idea precisa a riguardo... potrei usarlo nel modo più tradizionale, trascrivere miei pensieri, mie riflessioni e quant'altro... un diario insomma... potrei parlare, come fanno tante ragazze d'oggi, di moda, fashion, bellezza, cose per le quali certo nutro interesse, ma non vorrei assolutamente scadere nella banalità ossessiva dei cosiddetti fashion blog che ultimamente intasano la rete... di certo non inizierò a scattarmi foto in vestitini griffati o decolté indiamantate, scartabellando outfit e altre cose del genere.
Non posso tuttavia negare che spesso parlerò di moda vintage, la mia vera passione, ossia tutto quello che la società ha saputo proporre a noi donne come abbigliamento fino agli albori degli anni '60... ma non solo. Anche storia, cultura, arte: essendo molti di questi temi mie attuali materie di studio, di certo coglierò l'occasione per dedicarmici.
Tutto questo però con calma, passo dopo passo, coltivando questo blog nel mio tempo libero, quando e come preferirò io... per ora, intanto, il mio primo post è andato... il blog ha la sua inaugurazione! :-) Bene! :-D
Baci baci.
Mademoiselle
Dopo una lunga deriva mi areno, alla soglia dei 25 anni, sulle spiagge di Blogger. E ha così inizio questo piccolo nuovo blog che ho battezzato "The Pink Weed"... il nome mi girava già da tempo nella testolina ma per quanto riguarda il motivo di questa scelta, beh, per ora resterà ignoto.
Che cosa voglio farci con questo blogghino tutto in rosa?
Ancora non ho un'idea precisa a riguardo... potrei usarlo nel modo più tradizionale, trascrivere miei pensieri, mie riflessioni e quant'altro... un diario insomma... potrei parlare, come fanno tante ragazze d'oggi, di moda, fashion, bellezza, cose per le quali certo nutro interesse, ma non vorrei assolutamente scadere nella banalità ossessiva dei cosiddetti fashion blog che ultimamente intasano la rete... di certo non inizierò a scattarmi foto in vestitini griffati o decolté indiamantate, scartabellando outfit e altre cose del genere.
Non posso tuttavia negare che spesso parlerò di moda vintage, la mia vera passione, ossia tutto quello che la società ha saputo proporre a noi donne come abbigliamento fino agli albori degli anni '60... ma non solo. Anche storia, cultura, arte: essendo molti di questi temi mie attuali materie di studio, di certo coglierò l'occasione per dedicarmici.
Tutto questo però con calma, passo dopo passo, coltivando questo blog nel mio tempo libero, quando e come preferirò io... per ora, intanto, il mio primo post è andato... il blog ha la sua inaugurazione! :-) Bene! :-D
Baci baci.
Mademoiselle
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